Impazza sul web l’assillante questione del vestito firmato Roman, #TheDress.
Partito dal profilo Tumblr di swiked.tumblr.com, si è diffuso a macchia d’olio peggio di un’epidemia.
C’è chi lo vede oro e bianco e chi, strizza gli occhi, si convince, e lo vede nero e blu.
Ma cosa c’è dietro questo strano fenomeno?
Si parla di viral marketing. Un’operazione alquanto geniale e dalla risonanza sorprendente. Semplice e funzionale, e costi bassissimi (facciamo tutto noi – anche io sto contribuendo in questo momento);
basta inventare una storia verosimile da cui partire, ed i cervelli vanno in tilt.
Ha colpito adolescenti, uomini, mamme e nonni.
Non oso immaginare il picco di visite al sito di shop online Roman e quante conversioni; su Twitter, l’hashtag #Thedress è diventato un trend.
Alcuni hanno analizzato le immagini del vestito della Roman tramite Adobe Photoshop, altri hanno coinvolto le teorie sul funzionamento dei coni e bastoncelli e sulla percezione visita relativa al contesto. La teoria più fondata è quella, secondo me, della luminanza del tessuto in questione.
Potreste fare una verifica importando la foto del vestito chiaramente in nero e blu e, tramite Photoshop, invertire l’immagine creando un negativo, digitando Ctrl + i.
Quanto è costato all’azienda scattare una foto di bassa qualità del vestito #Thedress rispetto a quanto sarebbe costata una campagna pubblicitaria di equivalente portata?! E se tutto fosse casuale? Sarebbe un bel colpo di fortuna; dovrebbero assumere nel loro staff l’inconsapevole genio osservatore che è swiked.
Ma tutto sommato, a parte l’effetto virus, voi acquistereste #Thedress? Io no 😛
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